Calcio

Benedetta Primavera

7 Aprile 2013

Simone Andrea Ganz con un tifoso d'eccezioneIeri il Milan ha vinto il derby (in trasferta) e ha sorpassato l’Inter al secondo posto. Non vi risulta? Probabilmente perché mentre voi state pensando al campionato di Serie A io parlo d’altro: del futuro, dell’incubatore, del Nasdaq del calcio italiano. Il campionato Primavera.

Seguo la Primavera del Milan da qualche anno: questo vuol dire che ho visto giocare diverse volte sul campetto del centro Vismara il fenomeno Mattia De Sciglio (classe ’92), qualche calciatore che oggi gioca (poco) in serie A come Rodney Strasser e Alexander Merkel e parecchi che oggi si stanno comportando egregiamente in serie B e di cui sentiremo parlare.

Perché andare a vedere la Primavera? Premesso che vi si gioca un calcio piacevole e corretto, anche se un po’ “leggerino”, credo che il vero motivo sia il fascino della scoperta. Lo stesso che porta a investire in una start-up, a comprare un quadro di un artista sconosciuto, ad ascoltare il disco di un gruppo indipendente. Qui, naturalmente, la soddisfazione è del tutto platonica: se la start-up diventa Facebook (o se il giovane pittore diventa il darling di qualche gallerista alla moda) si mette da parte anche qualche soldo. Se De Sciglio passa in un anno dal Vismara alla Nazionale, io non guadagno niente, ma la soddisfazione resta.

La quale soddisfazione aumenta se si considera che recentemente tutto il calcio italiano sta riscoprendo il vivaio, definito ora “cantera” sul modello del Barcellona: il Milan, ad esempio, sta investendo massicciamente nel settore giovanile, con l’obiettivo di portare un giocatore all’anno in prima squadra. Mattia De Sciglio è il primo successo pieno del nuovo corso. Dal vivaio del Milan vengono Alessandro Matri (28 gol da quando è nella Juve) e soprattutto Davide Astori, ottimo difensore centrale del Cagliari e della Nazionale che rappresenta un grande rimpianto e che probabilmente oggi non verrebbe ceduto. Il caso più clamoroso, anche se poco noto, è rappresentato forse da Pierre Aubameyang, classe ’89: due anni di Primavera del Milan, tanti prestiti in giro per la Francia e finalmente ceduto per quattro soldi al Saint-Etienne. Oggi è vicecapocannoniere del campionato francese (dopo Ibrahimovic, quindi diciamo che è il primo dei terrestri), piace a molte squadre italiane e inglesi e alla fine della stagione verrà probabilmente venduto per 10-15 milioni: al Milan (spero) si mangiano le mani.

Chi saranno i prossimi? In giro per l’Italia ci sono molti buoni giocatori del Milan in prestito: Gianmario Comi (prima punta molto fisica), Rodrigo Ely (difensore centrale), entrambi alla Reggina, in B; Marco Fossati, centrocampista dell’Ascoli; Luca Ghiringhelli, terzino destro del Novara; oltre ad Alberto Paloschi (’89, Chievo), ancora giovanissimo ma già veterano della serie A. Ma, a sorpresa, il Milan sembra puntare soprattutto su due giocatori del ’95 che giocano tuttora in Primavera: il centrocampista centrale Bryan Cristante, dotato di piedi buoni e un gran fisico (in emergenza ha fatto anche il difensore centrale cavandosela benissimo), freddezza da veterano nel gestire la palla; e Andrea Petagna, punta centrale, anche lui un fisico impressionante, bravo con entrambi i piedi. Entrambi hanno già firmato un contratto professionistico di cinque anni. Vedremo.

Intanto, dicevamo, il Milan ha vinto il derby. A due giornate dalla fine del campionato è secondo (ha scavalcato proprio l’Inter) e si gioca l’accesso al girone finale. In una partita abbastanza brutta e nervosa, il gol decisivo, naturalmente, è stato segnato da Simone Andrea Ganz (nella foto con un tifoso d’eccezione), figlio e, speriamo, erede di Maurizio “El segna semper lù” Ganz: in Primavera ha fatto una valanga di gol, adesso (è del ’93, quindi un “vecchietto”) è atteso alla prova in un contesto più sfidante.