Politica

I corbiniani al sugo di pomodoro

11 Giugno 2017

corbyn

Che divertenti.

Che divertenti quelli che – qui da noi – da qualche giorno stanno prendendo i social a colpi di Corbyn.

“Grande Corbyn”, inneggiano. Ah però, ha vinto!, abbiamo pensato tutti. No: ha perso. E già qui si capisce molto della psicologia dei corbiniani al pomodoro e basilico. “Sì, ok, però ha rimontato nei sondaggi, ha riportato al voto i millennials“.

E va bene. Ma poi, che cosa dimostrerebbe la non-vittoria-cum-rimonta di Corbyn? “Che la sinistra quando fa la sinistra vince”, ti rispondono. Sì, ma ha perso. “Ok: allora che quando la sinistra fa la sinistra cresce”.

A parte che in politica lo scopo del gioco è vincere, specie quando militi in un grande partito di massa, e che le “call to arms” identitarie fanno godere ma non vincere; a parte questo dettaglio (?), ce n’è un altro che ai corbiniani della domenica piace dimenticare: Corbyn è il leader del principale partito di sinistra britannico, il Labour Party. Non ha fatto alcuna scissione. Semplicemente è stato eletto dalla base come segretario. È lì, nel bene o nel male, a fare il suo lavoro. A rispettare il giudizio popolare che è stato chiesto.

Proprio come Bersani, D’Alema, Fassina, Civati, Orlando, Rossi (dimentico qualcuno? Aiutatemi voi, che alcuni devo averli rimossi quando sono scesi sotto l’atomo, per citare Corrado Guzzanti) e tutto il dream team del rancore che oggi ci invitano a guardare a Corbyn. E che rilanciano confuse idee di Primarie, dopo che il Pd continua a farle e loro continuano a non rispettarne il verdetto, voltando le spalle al partito il minuto dopo essere stati sconfitti.

La principale lezione che mi sentirei di trarre, insomma, è che Corbyn fa politica “nel” partito e non contro, a differenza dei suoi tragicomici supporter made in Trastevere, che leggono in ogni evento politico internazionale in salsa spagnola, greca e ora inglese la prova della loro infallibilità, e non ne azzeccano mai una in patria.

“Ye are many, they are few”, ha detto Corbyn citando Shelley. I molti contro i pochi. Capito, ragazzi? Basta fare partitucoli dello zero virgola e spiegarci come si sta al mondo: non fa ridere.

(P.S.: Se la realtà non disturba i vostri sogni, ci sarebbe, infine, la vera buona notizia: la scomparsa dello Ukip, il partito che – secondo l’avveduto studioso di geopolitica Luigi Di Maio – avrebbe presto espresso il Primo Ministro inglese. Dopo Olanda e Francia – il fascio-populismo europeo prende un’altra bella scoppola).