Milan

Salvate il soldato Sandro

16 Maggio 2020

Sandro Tonali è un centrocampista del Brescia nato del 2000. A prima vista assomiglia in modo impressionante ad Andrea Pirlo (formatosi anche lui nel Brescia), ma lui – Tonali – dichiara di ispirarsi piuttosto a Gennaro Gattuso. In realtà non è certo in possesso della classe eccelsa di Pirlo e forse non ha nemmeno la grinta sovrumana di Gattuso. È, piuttosto, un’interessantissima via di mezzo fra i due: è un lottatore, come Gattuso, ma è anche un regista dotato di piedi buoni e calcia spesso angoli e punizioni. È leggermente più alto di entrambi (1,81) e dotato di una buona struttura fisica (pesa 79 chili). Ma soprattutto è tifoso milanista.

TonaliBrescia Stando ai soliti rumours di stampa (l’unica cosa che ci è consentito leggere da qualche mese a questa parte. A proposito: a chi abbiamo venduto Donnarumma e Theo, oggi?) il centrocampista bresciano interessa praticamente a tutte le squadre italiane e in modo particolare a Inter e Juventus (ma un po’ anche al Napoli).

Ecco perché il Milan dovrebbe acquistarlo. Anzi, dovrebbe averlo già acquistato.

Per motivi tecnici. Perché Tonali può PirloBresciagiocare da centrale di un centrocampo a tre, da mezzala o da interno di un centrocampo a due. In questo senso, quindi, quale che sia il modulo che verrà scelto dall’allenatore che sarà, per Tonali un posto dovrebbe trovarsi: non è, per capirci, uno di quei giocatori atipici che compri e poi non sai dove mettere perché nel frattempo hai cambiato idea sul modulo (ogni riferimento alle recenti follie intorno a Giampaolo e al ruolo di trequartista non è voluto, è preteso). È un giocatore concreto e pratico.

Per motivi di strategia aziendale. Perché da quel poco che si riesce a capire dai silenzi di Ivan Gazidis (starà sempre studiando l’italiano?) la strategia del fondo Elliott consiste nell’acquisto di giovani talenti, e Tonali un giovane talento lo è di sicuro. Male che vada lo rivendi ancora giovane e ci guadagni quasi sicuramente.

Ma soprattutto per motivi identitari. Non saranno più i tempi in cui “gli sceicchi eravamo noi” e potevamo rastrellare talenti in giro per l’Italia e per il mondo, tempi in cui Roberto Donadoni stava andando alla Juve, arrivava una telefonata, Roby metteva la freccia e invece che a Torino usciva a Milano Certosa e faceva la storia. Non sono quei tempi e lo sappiamo fin troppo bene, ci mancherebbe: negli ultimi anni ce lo hanno fatto capire in ogni modo, specie con le cattive. Ma un gesto di orgoglio rossonero ce lo meriteremmo. C’è un giocatore che piace a tutti e questo giocatore è milanista dichiarato? Ci presentiamo con la carta di credito affilata come una katana di Hattori Hanzo e ce lo portiamo a casa.

Costa? Sì, costa, perché la concorrenza è alta. A quanto si legge, stiamo fra i trenta e i quaranta milioni. Ma pensando ai giocatori incomprensibili (non dirò mai “bidoni”, perché a un giocatore che ha vestito la maglia più bella del mondo anche solo per un giorno vorrò sempre bene, a parte Cassano) che abbiamo visto a Milanello e talvolta anche in campo, si tratta di una cifra del tutto ammissibile. Anche a costo di fare qualche sacrificio, qualche cessione (magari non quella di Plizzari, come ho letto, perché temo che Gigio “Raiola” Donnarumma ci farà ballare per tutta la vita e alla fine se ne andrà). Anche perché, se ve lo foste dimenticato, il Milan è pur sempre la terza squadra italiana per spese di mercato (e la seconda per passivo) negli ultimi tre campionati. Quindi il problema non sembra il “quanto” ma il “come”.

Sandro Tonali avrebbe un senso tattico nel centrocampo (e nel bilancio) del Milan. Ma soprattutto avrebbe un enorme impatto emotivo: c’è un ragazzo milanista da andare a prendere? Andiamo, perbacco.

Del resto, che male possiamo fare? L’Inter già così è la squadra più forte del mondo, ha l’allenatore migliore e più simpatico, ha comprato i due giovani talenti italiani del centrocampo, Sensi e Barella, con la nonchalance con cui noi compriamo una birretta fuori dallo stadio: aiutiamola a non sentirsi troppo sola nel suo inarrestabile strapotere sul campo e sul mercato. La Juve si consolerà comprando qualche altro rigore nei minuti di recupero. A noi, nobili decaduti del calcio mondiale, lasciate il piacere di sognare che da questo scarmigliato Jon Snow venuto da nord-est possa rinascere la più grande dinastia del pallone che si sia mai vista.

Subito, please. Anzi, prima.