No.
È settembre il mese più crudele.
Perché inizia che è ancora estate, con la pelle abbronzata, i ciondoli al collo e ai polsi, le infradito, i piccoli, innocenti, frivoli vezzi del mare che non vogliamo abbandonare, e ci persuade che queste giornate ancora lunghe e dorate e profumate continueranno all’infinito e che ogni fine settimana sarà un altro frammento di un’eterna estate e che ogni lunedì non sarà una vera settimana che comincia, ma una benevola concessione che facciamo noi, provvisoriamente, in attesa che l’estate riprenda.
E finisce che è autunno, con le giornate già più brevi e cupe, e il primo acquazzone, scarpe più pesanti, coperte più pesanti, finestre chiuse, abitudini, orari, settimane dense e dure, e fine settimana che sono solo fine settimana, e all’improvviso l’estate non ci è mai sembrata più lontana.
Come è simile, settembre, alla nostra vita.
