Sono stato Virgilio, anzi Peppino, per un giorno

30 Aprile 2016

Ieri il Corriere della Sera, come quasi tutti i media, celebrava i trent’anni di Internet in Italia. E per farlo, pubblicava un’immagine nella quale spiccava la grafica inconfondibile della pubblicità di Virgilio, il primo portale (portale? Sì, si diceva portale) e motore di ricerca italiano.
Virgilio_Corriere
Mi fa molto piacere e credo anche che sia  giusto. Virgilio è uno dei pochi veri brand usciti dalla tumultuosa (e breve) stagione della new economy italiana: una sua personalità, un tono di voce, una riconoscibilità grafica legata al caratteristico colore arancio, grandi investimenti in comunicazione. E la memorabile campagna con il claim che diceva “Il bello di Internet”.

Io c’ero. E se dal punto di vista creativo il merito è tutto dei miei colleghi di allora, oltre che dei committenti illuminati e visionari, posso dire di aver fatto la mia parte.

Vi spiego. Siamo nel 2000 e c’è lo Smau, all’epoca la grande kermesse della tecnologia italiana. Matrix, la società proprietaria di Virgilio, decide di partecipare in grande stile (all’interno dello stand di Seat, se ricordo bene) con uno spazio in cui campeggerà un’enorme immagine di Virgilio (anzi, di Peppino, come chiamavamo in gergo il personaggio “bello” che compare nelle pubblicità). Solo che serve un Peppino-business, in sintonia con l’evento.

Io, inconsapevole, quel giorno arrivo in agenzia, vestito con un abito grigio, camicia button-down, cravatta (ero l’unico a possedere un armamentario di quel tipo, retaggio degli anni trascorsi nell’industria dell’asset management). Oscar, socio e art director, mi osserva e mi dice: “Dovresti andare da questo fotografo (intanto mi consegna un post-it su cui sta scritto un indirizzo dalle parti di via Solari) a fare delle foto, per Virgilio. Poi ti spiego”. Le decisioni, in quegli anni, si prendevano così, molto in fretta, molto bene, senza farsela sotto per ogni cosa.

Io vado. Durante lo shooting cerco di fare delle facce intelligenti, che comunichino un brillante mix di tecnologia, business, innovazione, ironia. Lo spirito di Virgilio, insomma.

Il risultato è quello che vedete nella foto.

Peppino per un giorno

Sono stato il corpo di Virgilio (business) in una gigantografia di – credo – ottanta metri quadrati. E, anche se mi dispiace un po’ per la faccia, ne sono ancora fiero.

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(Ringrazio il mio attuale socio, Steven, per le foto e la postproduzione, che gli ho chiesto – ovviamente – nel peggior momento possibile e che mi sono state fornite – ovviamente – in tempo record, senza un lamento, come sempre).