Dieci Secondi - Anno 2, puntata 1

The Police: Reggatta de Blanc

24 Aprile 2018

Buonasera da Luca Villani e ben ritrovati: questa infatti è la prima puntata della seconda serie di “Dieci Secondi”, il programma dedicato a dieci secondi album: quelli che – come ci ha ricordato Caparezza nella nostra sigla – “sono sempre i più difficili”.

(ascolta l’audio della puntata qui sotto)

Altri 10 secondi album, quindi, dopo i dieci ascoltati insieme nel 2017. E cosa abbiamo capito? Sono veramente i più difficili? Sono spesso una delusione? O, al contrario, sono quelli della consacrazione? Diciamoci la verità: una vera e propria regola non esiste, e occorre giudicare caso per caso. E quindi ci riproviamo, per altre dieci puntate.

L’anno scorso avevamo aperto la serie con un “gruppo spartiacque”. Uno di quei gruppi a cavallo di due epoche musicali. Erano i Dire Straits, esplosi in un momento di rottura, in contemporanea con il punk, salvo poi divenire essi stessi un gruppo classico.

Una vicenda analoga, quasi speculare, è quella dei connazionali Police: come i Dire Straits, i Police pubblicano il loro primo album nel 1978, non più giovanissimi. Sting – vero nome Gordon Matthew Sumner – è del 51, ha quasi 30 anni; il chitarrista Andy Summers è addirittura del 1942. Ancora più dei Dire Straits, i Police beneficiano di una sorta di equivoco: la loro musica è sì nuova, fresca, nervosa. Ma è altrettanto vero che pesca nel passato: Sting è un appassionato di jazz, come pure il geniale batterista Stewart Copeland, mentre Summers è addirittura un vecchio session man che si troverebbe a suo agio in una blues band o in un gruppo progressive.

Insomma, i tre leggono alla perfezione il momento storico ancor prima che musicale: capiscono che devono quasi tenere nascoste le loro qualità musicali dietro un approccio ruvido, pseudo punk, potremmo dire, e partoriscono un album destinato a entrare nella storia, intitolato Outlandos d’Amour, che vorrebbe dire “fuorilegge dell’amore”, nella lingua di fantasia inventata da Miles Copeland, fratello di Stewart e produttore della band: una lingua che tornerà nei titoli dei primi tre album.

È difficile scegliere un brano da questo capolavoro. E allora non proviamo nemmeno a essere originali e ascoltiamo il singolo per eccellenza, quello che non doveva nemmeno far parte dell’album perché Sting lo considerava ruffiano: ritmica reggae, la chitarra che taglia gli accordi in levare, il falsetto irresistibile di Sting e uno dei temi più antichi del rock: lui si è innamorato di una prostituta. Sì, è proprio lei: Roxanne:

Ascolto Roxanne.

Era Roxanne, da Outlandos d’Amour, primo album dei Police. Questa è dieci secondi, su Radio Popolare, e io sono Luca Villani.

Insomma, i Police debuttano con un grandissimo album, marchiato in modo indelebile dal loro reggae-rock, e pieno di singoli che entreranno nella storia, come So Lonely, ma anche gioielli in qualche modo minori eppure pieni di idee musicali, di cambi di ritmo, di perfetti ritornelli pop, quasi – quasi – fossero dei moderni Beatles.

Reggatta_Police_DieciSecondi

Il primo album prevedibilmente diventa disco di platino in quasi tutti i paesi del mondo. E accade quello che è accaduto ai Dire Straits: a meno di un anno dal primo disco, in quello stesso 1979 i Police sono nei negozi di dischi con un nuovo album. E – indovinate – con le stesse identiche critiche. L’album è troppo simile al primo, sembra fatto con gli scarti, non è poi così nuovo.

I primi due album sì, si assomigliano, anche nella copertina. Ma non certo perché sono fatti in serie. Al contrario: perché i Police, come tutti i grandi gruppi, hanno un loro stile, immediatamente riconoscibile.

Il secondo album si intitola Reggatta de Blanc, altro nome di fantasia che significa – come è facile intuire – reggae da bianchi. E si apre così.

Ascolto Message in a bottle.

Era Message in a bottle, dal secondo disco dei Police, Reggatta de Blanc, 1979. Questa è “Dieci Secondi”, la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai secondi album.

Un pezzo perfetto, con un “tiro” quasi punk, dominato dagli accordi della chitarra di Andy Summers, piena di echi ed effetti: un suono che ogni chitarrista tenterà di imitare per almeno un decennio. Della voce di Sting e della ritmica abbiamo già detto. E il testo? Forse è ancora leggerino, poco più che un riempitivo della musica. Ma si fa ricordare, e diventa immediatamente un inno da cantare in coro ai concerti.

L’altro grande, inconfondibile, miliardario singolo di questo album è Walking on the Moon, un brano strano, sospeso, bellissimo, fatto di grandi vuoti, che abbiamo sentito mille volte. Per questo non lo ascolteremo: ascoltiamo piuttosto un’altra gemma di questo album. Si tratta di un brano sulla prima facciata, che mostra un netto cambio di atmosfera fra strofa e ritornello. La strofa, costruita su un arpeggio di chitarra in MI minore, un accordo particolarmente malinconico, sfocia un ritornello in Sol maggiore, con una ritmica tipicamente reggae-rock, decisamente più solare, almeno in apparenza. Bring on the Night.

Ascolto Bring On The Night.

Era Bring on the Night, dal secondo album dei Police. Io sono Luca Villani e questa è Dieci Secondi, su Radio Popolare.

Un perfetto ritornello con il marchio di fabbrica dei Police. Eppure il gioco è sottile: perché il testo del ritornello non è allegro come sembra. “Fate entrare la notte”, dice. Ma non per divertirsi, bensì per staccare, per non sentire il peso dei “question mark”, dei punti di domanda della vita. Insomma, Sting non è ancora quel serio intellettuale che diventerà, ma un piccolo sforzo sui testi si inizia a vedere.

E allora, che tipo di secondo album è Reggatta de Blanc? Una conferma, una delusione, un passo avanti? Se come abbiamo detto all’epoca destò qualche perplessità, oggi io credo che vada considerato un grande classico, con singoli talmente potenti da essere entrati nella cultura popolare. Reggatta de Blanc, che Elio e le storie tese hanno voluto omaggiare con quello che rimarrà – probabilmente – il loro ultimo album, Figgatta de Blanc, è un disco fondamentale, proprio perché consolida lo stile dei Police, lo rende riconoscibile, lo prepara per le successive evoluzioni di Zenyatta Mondatta, album che chiude il trittico dei titoli in lingua immaginaria

Di certo i Police con questo album diventano delle superstar mondiali. Se il primo album aveva raggiunto il sesto posto delle classifiche inglesi, questo si insedia saldamente al primo. L’America resta un osso duro: Reggatta de Blanc arriva al 25esimo posto, e per espugnare gli Stati Uniti ci vorrà il quinto e ultimo album del trio, Synchronicity. Un album difficile e sofferto, espressione di un gruppo arrivato alla fine della sua parabola musicale e probabilmente anche umana. Un album claustrofobico come il suo famosissimo singolo: “Sembrava una canzone d’amore, era una canzone minacciosa”, dirà anni dopo il suo autore. Oggi lo chiameremmo stalking: ogni tuo respiro, ogni tuo movimento, io ti terrò d’occhio. Every Breath You Take.

Ascolto Every Breath You Take

Era Every Breath You Take, dal quinto e ultimo album dei Police. Io sono Luca Villani e questo è “Dieci Secondi”, il programma dedicato a dieci secondi album della storia del rock.

“Continuo a non capire come la gente pensi che questa sia una dolce canzone d’amore”, ha dichiarato Sting in più di un’occasione. “Una volta una coppia mi ha detto: ‘È la nostra canzone preferita, l’abbiamo messa al nostro matrimonio’. ‘Well, good luck, buona fortuna’, ho risposto”.

Una canzone talmente cupa che lo stesso artista ha sentito il bisogno di realizzare l’antidoto. “Se ami qualcuno lascialo libero”. “If You Love Somebody Set Them Free”:

Ascolto Set Them Free

Era Set Them Free, dal primo album solista di Sting, The Dream of the Blue Turtle.

E si chiude qui questa prima puntata della seconda stagione di Dieci Secondi. Io sono Luca Villani, vi ringrazio e vi do appuntamento nella nuova collocazione oraria: sabato prossimo, sempre alle 17, sempre su Radio Popolare, con la regia di Niccolò Vecchia. Parleremo di un cantautore inglese che ha cambiato nome, ha cambiato religione, ha avuto una carriera lunghissima, è scomparso dalle scene, è tornato, e pochi mesi fa è uscito con un nuovo album niente male. Avrete capito che si tratta di quello che noi continuiamo, con affetto, a chiamare Cat Stevens. Buona notte.